Nell’ambito del progetto “La Sabina: avventure da vivere” finanziato dalla Regione Lazio, sono stati realizzati cinque itinerari turistici in Sabina:
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Dal ratto delle sabine alla Romanizzazione
Tutti hanno sentito la leggenda del Ratto delle Sabine. Pochi ne conoscono l’origine. Gli antichi Sabini hanno partecipato alla fondazione di Roma, e quest’ultima nei secoli successivi l’ha costellata di ville rustiche, cittadine, necropoli e infrastrutture. Indispensabile per comprendere la storia e la cultura della Sabina è dunque visitare i suoi siti archeologici e i suoi musei.
Romolo, il primo re di Roma, volendo fortificare ed espandere la città si rese conto che per la mancanza di donne, la sua grandezza sarebbe durata una sola generazione. Così organizzò dei “ludi” solenni e ordinò di annunciare lo spettacolo ai popoli vicini, tra cui i Sabini. Durante la festa, a un segnale convenuto, i giovani Romani rapirono le donne sabine. I maschi, non gradendo l%u2019affronto, guidati da Tito Tazio, marciarono verso Roma per riprendersi le proprie donne. Tito Livio racconta che i Sabini, riuscendo a penetrare nella città fortificata, si lanciarono contro i nemici, ma le donne intervennero per ottenere un armistizio non tollerando la vista di quella sanguinosa battaglia. La vicenda ebbe così una pacifica conclusione: Romolo e Tito Tazio regnarono assieme sulla città e i Sabini si fusero con i Romani in un unico popolo.
La scomparsa della Sabina come entità politica autonoma e la sua definitiva annessione a Roma è databile al 290 a.C. ad opera del console Mario Curio Dentato. Numerose sono le testimonianze di insediamenti romani a partire già dal II secolo a. C. Le famiglie romane mutarono il paesaggio della Sabina apportando nuove forme di coltivazione e edificando le “villae rusticae”, vere e proprie aziende agricole polifunzionali. In queste aziende, oltre ai cereali, furono introdotte colture più remunerative, quali vigneti ed uliveti.
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Feste e sagre nei borghi della Bassa Sabina
L’itinerario proposto mira a far conoscere le tradizioni religiose e gastronomiche della Bassa Sabina: ogni comune ha infatti un santo patrono o un santo a cui la pietas popolare è particolarmente devota, di cui festeggia la ricorrenza con una particolare festa a cui si accompagna un determinato cibo. Un percorso che si sviluppa nel tempo, dal 6 di gennaio con la Nociata a Gavignano, frazione di Forano, fino al 31 dicembre con S. Silvestro a Poggio Catino, alla scoperta del folclore, ma anche delle ambientazioni di tali festeggiamenti, molto spesso al di fuori dei centri abitati e meno conosciute. |
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La strada dell’olio e del vino in Sabina
Itinerario per i gourmand, consigliato soprattutto in autunno, quando le colline si animano per la raccolta e i frantoi sono aperti dall’alba a tarda notte. Troverete tanti indirizzi per acquisti di olio extravergine Sabina Dop ma anche vino sabino e formaggi. Senza tralasciare la cultura: dalla visita all’olivo millenario di Canneto all’imperdibile Museo dell’Olio di Castelnuovo di Farfa, allestito da noti artisti contemporanei. |
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Santuari e castelli sabini
L’itinerario qui proposto vuole far scoprire l’influsso ancor oggi percepibile del medioevo sull’intera area. Il percorso toccherà le cattedrali, le chiese rupestri, gli eremi, i castelli e le rocche più importanti, alla ricerca di quell’alone di mistero che avvolge questi luoghi cristallizzati nel tempo. |
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Borghi tra colline e monti della Sabina
Per gli antichi che risalivano il Tevere, la Sabina era il primo approdo dopo l’Urbe. Eppure è un luogo lontano, d’altri tempi. E’ un altrove che non ci si attende così prossimo alla metropoli: qui cessano il traffico e i rumori, si ripropongono gli odori della natura, si interrompe la pianura tiberina e il paesaggio si increspa in colline coperte di ulivi, di lecci, di aceri, di tigli di castagli. E su ogni cucuzzolo, l’immancabile rocca con il suo patrimonio di storia, arte e cultura. |
Gli itinerari sono disponibili scaricando l’app APPasseggio disponibilie gratuitamente su AppStore e GooglePlay. L’APP consente all’utente di navigare i contenuti in tre modalità: lista dei contenuti, elenco immagini, mappa.
Ogni itinerario è costituito da un elenco di punti d’interesse ai quali sono associate le relative risorse digitali, integrabili anche in futuro. Per ogni punto d’interesse sono disponibili una o più immagini e in alcuni casi anche file audio. Ogni punto d’interesse è geolocalizzato su Googlemaps (in doppia modalità, stradale e satellitare).
L’app include anche funzionalità di ricerca per itinerari, punti d’interesse e risorse digitali.